Anch’io, come la maggior parte delle persone, credevo che i litigi fossero parte integrante della vita condominiale.
Poi, circa vent’anni fa, ho cambiato idea.
Ero da poco laureata in Giurisprudenza e facevo pratica forense quando affrontai una causa tra due vicini in guerra da anni per una questione che, secondo me, avrebbero potuto risolvere da un pezzo e senza arrivare davanti a un giudice.
Ci sono volute competenze sul piano legale e qualche mossa strategica nella gestione dei conflitti (un tema che mi interessava da sempre) ma, alla fine, li portai ad un accordo in grado di evitare uno spreco di tempo e soldi in tribunale.
Non fu facile ma, una volta rientrate le ostilità, tutti sembravano più sereni e felici. Me compresa.
Poteva apparire come un colpo di fortuna, un’eccezione.
Io invece decisi di vederlo come un segno: perché non partire da lì per elaborare un sistema efficace e concreto per cambiare le relazioni tra condòmini?
Fu così che abbandonai la carriera legale per dedicarmi ai condomini (e alla loro felicità).
Una nuova prospettiva per superare vecchi pregiudizi
Quando si parla di condominio, il tema della felicità sembra essere il classico elefante nella stanza invisibile a tutti.
Eppure solo un italiano su 5 vive in una casa indipendente: tutti gli altri devono per forza gestire ogni giorno relazioni che influenzano inevitabilmente la qualità della loro vita.
A maggior ragione nell’ultimo anno, a causa del lockdown e delle restrizioni che lo hanno seguito, la convivenza e le discussioni tra vicini sono diventati temi dominanti per la maggior parte di noi.
Perché non provare allora a smontare i luoghi comuni che vedono il condominio come luogo infelice per eccellenza?
Servono pazienza e buona volontà, sia da parte dei condòmini che degli amministratori, ma i risultati ripagano ampiamente ogni sforzo.
Un condominio più felice conviene a tutti
Da quel che ho potuto osservare negli anni, i condomini più litigiosi sono quelli in cui le assemblee durano più a lungo e il denaro viene speso nel modo peggiore.
Le ore perse a discutere sottraggono tempo ed energie a decisioni importanti che andrebbero invece valutate e analizzate con calma e razionalità.
Diventa spesso impossibile compiere le scelte più convenienti nell’interesse collettivo ma, in compenso, cause condominiali inutilmente costose ed evitabili sono all’ordine del giorno.
In aggiunta ci sono gli aspetti emotivi: rabbia, disagio, rancori e malesseri che inquinano la vita comune e che spesso sfociano in vere e proprie faide.
Insomma, i conflitti condominiali portano ad un enorme spreco di risorse che potrebbero essere impiegate per migliorare la vita di tutti.
Eppure non è difficile far funzionare le cose, e un buon amministratore può fare molto.
Amministrare la felicità è un lavoro pratico
Per chi fa il mio lavoro, i rapporti umani sono importanti quanto le questioni pratiche: puoi occuparti al meglio dei conti, dei fornitori, dei pagamenti e delle urgenze ma, se trascuri le persone, non stai facendo un buon lavoro.
E allora, come trovare il giusto equilibrio per gestire le cose al meglio?
Io ci ho provato attraverso una formula, che rappresenta appieno la filosofia del mio lavoro:
– LITI + DIALOGO + SERVIZI = CONDOMINIO FELICE
A qualcuno potrà sembrare una sintesi semplicistica e poco concreta, eppure ogni elemento prevede processi pratici e facilmente attuabili.
Primo passo: prevenire le liti
Nelle imprese si parla da tempo di team-building per indicare tutta una serie di attività finalizzate a unire i lavoratori con uno spirito di gruppo basato sulla coesione e sulla collaborazione.
Io ho scelto di declinarlo in ambito condominiale, chiamandolo condobuilding elavorando all’organizzazione di aperitivi condominiali e giardinaggio negli spazi comuni, oltre che allestendo piccole biblioteche negli stabili.
Il successo è stato immediato e tangibile, tanto che attendo la fine della pandemia per lanciare altre iniziative analoghe, come il prestito di oggetti di uso comune o la banca del tempo tra vicini.
Secondo passo: migliorare il dialogo
Oltre ad una corretta comunicazione tra vicini, anche il dialogo tra condòmini e amministratore è fondamentale.
A tal fine, i processi elaborati con il mio team prevedono confronti periodici per mantenere aperto un canale comunicativo tra chi gestisce il condominio e chi lo vive: sopralluoghi semestrali negli stabili, filo diretto tra i condòmini e lo studio, oltre a richieste di feedback annuali per valutare livello di soddisfazione, richieste, proposte e suggerimenti.
Più servizi per la felicità
Per quanto riguarda la questione dei servizi, il punto di partenza principale sta nel mettere al centro le persone e i loro bisogni.
Per me le strade principali sono due:
- Erogare i servizi “classici” in modo diverso: un esempio sta nella gestione delle riunioni di condominio attraverso tecniche di mediazione dei conflitti, o nell’avvio di trattative mirate con i condòmini morosi per predisporre piani di rientro delle rate.
- Allargare la gamma di servizi, senza limitarsi a pensare alle parti comuni degli edifici, ma guardando alla serenità e alla felicità delle persone che li abitano. È utile quindi garantire anche servizi di supporto alla persona (CAF, attività per la salute nella terza età, ecc.) e alla casa (offrendo consulenze qualificate per l’arredamento e la decorazione di immobili, per l’home staging o per ristrutturazioni e manutenzioni di appartamenti).
L’idea alla base di queste scelte sta nel fatto che semplificare la burocrazia e migliorare la qualità di vita dei singoli aumenti il benessere individuale, che può rivelarsi decisivo nel raggiungere quello condominiale.
Condomini più felici per un pianeta più felice
E per quanto riguarda il futuro?
Io credo che le prospettive della felicità condominiale vadano verso
un mondo fatto di sostenibilità ambientale: energia pulita, comunità energetiche, distributori condominiali di acqua alcalina e protocolli ecosostenibili per i condomini.
Questi esempi sono solo alcune tra le iniziative a cui sto lavorando, nella convinzione che ogni piccola collettività faccia parte di un mondo più grande da salvaguardare e proteggere al meglio.
Vuoi conoscere meglio il mio progetto per condomini più felici?
Visita il mio sito o segui la mia pagina Facebook per entrare nel mondo della felicità condominiale e dei suoi risvolti pratici.
Simona Bastari