Quando diamo alla luce i nostri figli tutto ci sembra meraviglioso e superiamo con – relativa – serenità anche le notti insonni e le corse improvvise in ospedale, grazie alla gioia che sanno restituirci semplicemente con un sorriso, la prima parola detta, i loro passettini incerti e buffi o i loro sguardi birichini.
Ci accorgiamo presto che da piccolini anche i nostri figli sono più felici, a quell’età basta un abbraccio, una sorpresina, essere portati al parco giochi, al mare, in piscina o semplicemente giocare con loro. Non è vero?
Crescendo diventano adolescenti e questo stato di felicità sembra venire a mancare prima ai figli e di conseguenza ai genitori.
Con l’adolescenza i figli cambiano e, da angioletti innocenti, diventano d’improvviso i nostri giudici, i nostri persecutori e la nostra grande lezione di vita in modo positivo e negativo.
Invece di “Buongiorno mamma/papà” al mattino iniziamo a ricevere nel migliore dei casi zero risposte, o addirittura risposte aggressive o a telegrafiche, al posto degli abbracci le “intramontabili” porte in faccia, invece delle lettere d’amore incondizionato ci vengono recapitati messaggi di testo minatori. Tutto nella norma!

Il cambiamento tipico dell’età adolescenziale, pone sotto stress i genitori che, terminata la “luna di miele” che ha accompagnato l’infanzia dei figli, iniziano a pensare: “quanto si stava meglio quando si stava peggio”, “quanto erano belle quelle notti insonni per il latte e non per la discoteca” “quanto mi piaceva raccontare le storie, invece di mandare messaggi a 20 degli amici di mio figlio/a perché lui/lei non risponde”.
Come e perché si genera l’infelicità in famiglia durante la fase adolescenziale?
Durante il processo di crescita dei figli, i genitori si scontrano con i conflitti che le fasi tipiche attraversate dagli adolescenti si portano dietro.
Purtroppo però il genitore spesso non è cosciente della naturalezza e normalità di questi passaggi, e l’unica cosa che vede è questa: mio figlio, da un bravo ed educato bambino, si è trasformato in una persona aggressiva e maleducata.
Oltre al cambiamento di personalità dei ragazzi, i genitori spesso devono contemporaneamente affrontare anche le sfide, le crisi e le difficoltà di tipo relazionale, lavorativo, ecc. che la vita presenta loro nello scorrere naturale degli anni.
Tutto ciò crea una bomba esplosiva perché il genitore si focalizza su un pensiero fisso: “ho fatto tanto per educare i mei figli, ora sono grandi e possono capire i miei problemi; dovrebbero ripagarmi e invece guarda cosa ricevo in cambio!”
Risultato? Insoddisfazione e frustrazione, che a loro volta generano infelicità.
In questo periodo della loro vita, i ragazzi devono ribellarsi per trovare la loro identità; il nostro compito è guidarli!
Come può un genitore ritrovare la felicità anche durante l’età critica dei figli?
Anzitutto informandosi sull’adolescenza per capirla e per essere un passo avanti ai figli non facendosi cogliere impreparati da questa naturale fase dell’esistenza che anche noi abbiamo attraversato, ma, anzi, acquisire gli strumenti per assecondarla e guidare i figli nella crescita.
In secondo luogo un genitore può iniziare a riflettere e a fare un’analisi più approfondita della sua vita. Una volta ho sentito da un guru indiano questa frase “Raise Yourself before you raise your children” che significa più o meno “Impara a guidare te stesso prima di guidare (crescere) i tuoi figli” soprattutto se parliamo di felicità.
Se fino al momento in cui i nostri figli hanno 9 o 10 anni per noi genitori è facile non dover riflettere su alcune cose, che lo si voglia o meno nell’adolescenza i nostri ragazzi ci costringono a farlo.
È il momento in cui i genitori devono assumere il ruolo di guida e questo presuppone sapere anche come rispondere alle seguenti domande: dove sto andando? Sto vivendo una vita che mi soddisfa? Sto vivendo secondo i miei valori? Ho rispetto per me e per gli altri? Sono guarito dalle ferite del mio passato e soprattutto mi sforzo anche di essere grato delle cose che ho e le persone che ho intorno?
Quelli dell’adolescenza sono anni di grande “messa in discussione” che riguarda gli adolescenti ma anche i loro genitori, i quali devono avere piena conoscenza di sé stessi e della direzione da seguire per guidare i figli sulla strada verso l’età adulta.
La risposta alla domanda “come si fa a tornare a essere genitori felici”, è: bisogna cambiare percorso e seguire un’altra strada rispetto a quella battuta finora.
La felicità non è andata via (non va mai via) si sta spostando e vi chiede di fare i passi giusti per raggiungerla.
Perché gli adolescenti sembrano così infelici e problematici anche se i genitori sono sereni?
A volte i genitori sono persone che hanno già molto chiaro chi sono, vivono in maniera coerente ai loro desideri e valori, hanno una relazione appagante e un lavoro soddisfacente ma nonostante ciò i loro figli sembrano infelici e i conflitti sorgono di continuo.
In base alla mia esperienza ultra decennale di Family Coach e Trainer di adolescenti, mi sento di dire che gli adolescenti non sono infelici ma confusi, impauriti e spesso oppressi da tutto ciò che li circonda, padre e madre compresi.
Proprio come da piccoli, anche in questa età assorbono tutto ciò che i genitori dicono e fanno, solo che ora cambia il loro cervello e variano anche le loro modalità di apprendimento e approccio.
I ragazzi ascoltano (nonostante lo neghino), ci osservano molto più da vicino e, anche se ci criticano, l’impronta che noi genitori diamo con il nostro esempio è, e sarà sempre, quella che conta di più.
Se noi li aggrediremo loro reagiranno difendendosi, se noi però li accoglieremo si lasceranno accogliere (ovviamente accogliere un adolescente deve seguire delle strategie e dinamiche adeguate… come già detto non sono più i nostri angioletti).
Come recuperare la felicità di genitori e figli soprattutto dopo questa Pandemia?
In questo momento stiamo vivendo una fase molto delicata che ha colpito duramente le persone e gli adolescenti in primis. Mentre gli adulti sono stressata dal virus, dai contagi, dal lavoro, dalla disoccupazione i giovani sono stressati da noi.
Che vuol dire?
Abbiamo fatto una ricerca ed è risultato che i ragazzi non vivono tanto lo stress del covid ma quanto lo stress dei loro genitori, della scuola e della società.
Ciò vuol dire che i ragazzi potrebbero vivere meglio questo momento se NOI fossimo bravi a gestirlo meglio. Trasmettendo loro sempre e solo: paura, paranoia, angoscia, noia, preoccupazione e ansia, ecco che ci ripagheranno con la stessa identica moneta.
Vivendo questo stress i ragazzi iniziano a deprimersi, a perdere la motivazione, a non voler andare a scuola, e a causa di tutto questo si scontrano con i genitori.
Prima quindi di litigare con i propri figli io vorrei che ogni genitore si chiedesse:
Cosa sto trasmettendo ai miei figli?
Come sto vivendo queste difficoltà?
Come sto reagendo a tutto ciò?
Come dicevo prima la felicità non va mai via, se non la vediamo è perché si è spostata e noi, a ogni suo spostamento, dobbiamo essere pronti a rimetterci sul sentiero giusto per ritrovarla.
Spero di avervi suscitato qualche riflessione utile.
Grazie della vostra attenzione,
Nan Coosemans
Fondatrice di Younite, azienda di formazione per adolescenti e le famiglie Family Coach Youth Trainer, autrice del libro “Quello che i ragazzi non dicono”, “Adolescenti e quarantena” e mamma di 3 figli.
Grazie delle spiegazioni. Pensavo di essere il solo ad avere questi problemi, sapere che è una fase della crescita aiuta ad essere più sereni.
ciao Andrea grazie per tuo feedback! 🙂 ti aspetto domani sera!, Nan