La ricerca della felicità, nonostante tutto

Se c’è un momento in cui la ricerca della felicità potrebbe essere letta e vista come una discrasia rispetto a situazioni che comunemente si riflettono nella nostra vita come eventi tristi e infelici, quel momento potrebbe anche essere quello che stiamo vivendo in questi giorni. O, meglio, molti di noi stanno solo assistendo, mentre altri stanno vivendo in prima persona un dramma.

Ma solo adesso ci siamo accorti che nel mondo, attorno a noi e in luoghi più reconditi, vi sono migliaia e milioni di persone che soffrono, che devono convivere con la guerra e subire i soprusi di persone più potenti?

Da parte mia dico che dipende sempre da quale punto di vista osserviamo gli eventi e da come li interpretiamo. Se noi riuscissimo a vedere cosa accade ai meno fortunati di noi, nel resto del mondo, penseremmo anche che felici non si può essere, mai.

È possibile un mondo più felice?

Ho pensato molto in questi giorni alla possibilità di vivere in un mondo più felice e so che portare la pace può essere pura utopia.
Ma ho riflettuto anche su quale può essere il mio impegno per dare speranza anche a chi in questo momento non ce l’ha. Ho pensato che diffondere gentilezza, amore, gratitudine e rispetto può già fare una gran bella differenza, dopo mesi in cui ti capitava troppo spesso di leggere e vedere discutere noi, più fortunati, tra vaccino sì e vaccino no, tra scienza e fake news, tra dittatura e libertà. Ben venga che vi siano dibattiti e discussioni per manifestare il proprio disaccordo, ma quanta arroganza, quante volgarità e quanta violenza in alcune parole che “volavano” sui social! Quella non era una guerra?

Quando si attacca una persona verbalmente e non rispetti il suo pensiero, mostrando solo parole di odio, stai comunque dichiarando guerra ad un tuo simile. Forse non imbraccerai un fucile, né lancerai una granata, ma queste scene non davano certamente il senso di pace.

Quindi, parlare di felicità non ha mai ferito nessuno, soprattutto quando viene trattata dal punto di vista scientifico, frutto di studi e di ricerche, e che viene studiata in numerose università di tutto il mondo, compreso in Italia. Parlarne in questi termini può portare un cambio di atteggiamento, per tentare di migliorare le cose, almeno attorno a noi.

E anche se leggendo la parola felicità vi dovesse venire in mente l’allegria, la gioia, il piacere e il divertimento, ecco che possiamo iniziare a comprendere che questo termine ha anche altri significati ed è a questi che io mi riferisco, ma chi si affretta nel giudizio o non vuole andare oltre, rischia di cadere nella trappola della superficialità.

La felicità è molto di più di una singola parola

La felicità non è altro che consapevolezza di sé e della vita, più di una singola parola. Ci guida a rafforzare l’empatia verso il prossimo, la resilienza per ciò che dobbiamo affrontare nel percorso della vita e la gratitudine per ogni cosa che oggi ci sembra normalità, come un tetto sulla testa, l’acqua corrente e calda al bisogno, la luce che si accende con un click, oltre alla libertà di pensiero, di parola e via dicendo.

Quando riconosciamo la felicità come un aspetto della vita, che ci guida alla realizzazione del nostro potenziale, nel rispetto dell’altro, stiamo evolvendo come esseri umani, come individui e come collettività. E questo aspetto, guidato dalla consapevolezza, ci aiuterà ad affrontare anche i momenti di paura, di rabbia e di tristezza e a viverli come tali. Non è che essendo felice non potrò provare emozioni di tristezza!
Perché ci saranno sempre sfide e contropartite da giocare e da affrontare, ma questa è la vita. E più ne affrontiamo e più diventeremo abili a superarle, ricucendo le ferite e affilando sempre più la lama della resilienza.

Se vogliamo, la felicità è anche un’arma (anche se preferiamo chiamarla abilità) che ci aiuta a destreggiarci dalle bruttezze, facendo il possibile per dare luce alla bellezza e alla gentilezza, che altri cercano di oscurare.
La felicità è anche una questione di coraggio, perché in giorni come questi essere felici può sembrare di essere lontani da certe barbarie. Ma è proprio grazie all’abilità della felicità che riusciamo a sviluppare compassione per chi soffre ed è in cerca di un porto sicuro e un gesto di carità.

Leggere la parola felicità in questi termini, frutto di una ricerca che va avanti da almeno 80 anni nel campo della psicologia e da alcuni anni supportata anche da studi della biologia e delle neuroscienze, ci fa comprendere perché è di vitale importanza per noi.

L’importanza di vivere una vita consapevole e felice

Vivere una vita consapevole e felice ci aiuta ad alimentare il nostro benessere psicofisico; crescere in una famiglia che sa apprezzare e valorizzare i talenti di un figlio porta con sé aspetti più che positivi nella società con cui quella ragazza o quel ragazzo si confronterà, lavorare in un ambiente felice (comunque sereno e stimolante) ci rende più entusiasti della vita e del mondo che ci circonda, apprezzando anche quei momenti passati al lavoro, che è gran parte della nostra vita.

Quindi, capisci bene anche tu che la felicità è contagiosa e va condivisa.
Non dico che può fermare le guerre e le violenze, ma può dare speranza a chi oggi si ritrova coinvolto in situazioni di pericolo o di miseria.
In fondo, siamo noi con il nostro atteggiamento che possiamo contagiare di positività, di gentilezza, di gratitudine e d’amore gli altri, ingredienti che non possono fare che del bene nella nostra comunità e creare esempi virtuosi da replicare in altri contesti e in altri luoghi.

La mia gratitudine per la vita anima le mie giornate, con un pensiero continuo di compassione affettuosa e di pace per chi sta vivendo nella paura, nello sconforto e nell’atrocità che una guerra, inevitabilmente, porta ad altri esseri umani.
Nonostante tutto, questo amore per la vita mi spinge oggi, e domani, a continuare a parlare di felicità, condividendo gentilezza, consapevolezza e rispetto per il prossimo.
Questi sono i motivi che mi spingono ogni giorno, nonostante tutto, a parlare di felicità e a condividerla con più persone possibile.

Questi sono i presupposti per dare spazio ad un evento come il Forum della Felicità che ogni anno tocca il tema con consapevolezza e con responsabilità, per cercare di portare un cambiamento positivo nella nostra società e per mantenere viva la possibilità di un nuovo futuro, perché la vita deve andare avanti, nonostante tutto.

Stefano Macrì

Formatore e Autore del libro Benvenuta Felicità! L’evoluzione di un viaggio per riscoprire se stessi

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