Quante persone nei giorni scorsi ti hanno detto “il 2020 è volato” “Mi sembra non sia durato 365 giorni” “Abbiamo sprecato un anno intero”?
A noi tante.
Quella di aver perso tempo nel 2020 è una sensazione comune, alimentata dalla forzata reclusione in casa, dal blocco di molte attività, dall’impossibilità di occupare il tempo con i nostri svaghi preferiti come per esempio andare al cinema o a teatro, e anche dallo stare costantemente davanti a uno schermo, per intrattenimento o per lavoro.
Sentirsi arrabbiati, tristi, malinconici è perciò normale e affidarsi a un terapeuta, in certi casi, può davvero rivelarsi la soluzione giusta.
Una recente ricerca scientifica dell’Università di Cambridge ha dimostrato che la pandemia sta avendo ripercussioni pesanti sullo sviluppo dell’Intelligenza Emotiva nei bambini e nei ragazzi, che riportano anche sempre più frequenti episodi di ansia e stress.
Tutto ciò è causato dalla mancanza di interazioni sociali.
Lo sviluppo cognitivo sociale dei bambini è importante per il loro modo di vedere e relazionarsi al mondo esterno, determina le loro reazioni e azioni.
È solo con le interazioni sociali che i bambini imparano a condividere, a risolvere i conflitti, a gestire le proprie emozioni e a sviluppare l’empatia; è quindi facile comprendere quanto la pandemia stia influendo sul loro futuro e di riflesso anche sul nostro, rendendo il tutto un serio problema da affrontare al più presto.
Altrettanto facile comprendere come si siano ridotte, in parte o totalmente, alcune fondamentali attività che fino a pochi mesi fa contribuivano ed erano parte fondamentale dell’apprendimento sociale dei bambini.
E negli adulti?
Negli adulti sono diminuiti in modo esponenziale i sentimenti positivi.
Negli ultimi anni è stato rilevato che vengono prescritti psicofarmaci con molta più leggerezza rispetto a pochi decenni fa: figuriamoci ora, durante la pandemia.
A causa dei ripetuti lockdown, molte attività si sono trovate in difficoltà e i titolari di queste imprese possono essersi sentiti preoccupati, tristi, malinconici, anche depressi.
Lungi da noi anche solo pensare che in alcuni casi non sia stato necessario prescrivere farmaci, di fatto è importante accettare anche questo aspetto del lato umano, quello “meno produttivo” e meno divertente, o felice, e imparare a esprimerlo in modo corretto.
Partendo dal presupposto che in Action4 per primi prendiamo le distanze dalla tendenza a voler stigmatizzare le emozioni meno positive perché tutte le emozioni sono legittime e naturali, il periodo storico e sociale che stiamo vivendo mette a dura prova lo stato d’animo e lo sviluppo delle nostre capacità relazioni, qualsiasi sia la nostra età.
Ecco perché, se per i bambini è importante che i genitori trovino, in qualche modo, uno spazio di tempo per far giocare i figli con altri bimbi tutti i giorni, anche i genitori e gli adulti in generale è bene che, nel rispetto delle regole e in totale sicurezza, si ritaglino momenti di incontro e condivisione con altre persone, che sia per lavoro ma anche e soprattutto per svago.
Nel futuro che Action4 cerca di costruire anche attraverso il Forum della Felicità e in cui noi come staff crediamo, non esistono giudizi ma si impara a comprendere ed esternare in modo sano le nostre emozioni, comprese quelle meno piacevoli: sono anch’esse legittime e proprie dell’animo umano e in quanto tali meritano di essere riconosciute e non represse.
In ambito lavorativo, per esempio, imparare a non confondere l’assertività con l’aggressività e viceversa, ma rendere l’intero team consapevole del valore di ogni singolo componente e motivare le persone ad agire per uno scopo comune, è importante sia per il raggiungimento degli obiettivi aziendali, sia per il benessere psicologico dei lavoratori.
Ma ciò che desideriamo più di tutto è vedere i nostri figli crescere in un mondo che conosce i valori della condivisione, dell’empatia, dell’aiuto, dell’amore e della felicità.
Sta a noi costruire questo futuro, per loro e per noi stessi.