Siamo tutti andati a scuola e tutti sappiamo che se riesci a comprendere meglio la matematica, la fisica e a memorizzare poesie e date importanti, hai più possibilità di ottenere voti più alti e di “riuscire” meglio.
Ma nella vita, e soprattutto in futuro, quanto dovremo confrontarci con queste capacità e misurarci con i voti e quanto invece dovremo confrontarci con gli altri, con gli alti e bassi della vita e le sfide di un continuo cambiamento, sempre più veloce?
Molti di noi si sono sentiti dire “è bravo e intelligente, ma non si applica”; è successo anche a me. Sapevo di non applicarmi abbastanza ma non volevo essere il secchione della classe, né riuscivo a mandar giù certe imposizioni che pensavo inutili nella vita pratica, anche se oggi comprendo che così non è. Tuttavia ero nella media e a volte eccellevo anche in alcune materie.
Su una cosa però ero molto bravo: riuscivo ad entrare in empatia facilmente con gli altri e a legare con tutti. All’epoca non sapevo nemmeno cosa fosse l’empatia e non credo se ne parlasse come in questi anni. Figuriamoci sapere cosa fosse l’intelligenza emotiva.
Pensa che il primo libro di intelligenza emotiva in italiano veniva pubblicato quattro anni dopo la mia maturità, nel 1997, e per altri dieci anni non suscitò grande interesse. Daniel Goleman, l’autore del libro, ci fornisce tutte le informazioni relative all’intelligenza emotiva e tutte le sue caratteristiche, riportandoci esempi concreti di vita vissuta.
Quello di Goleman è Il Libro di Intelligenza Emotiva per eccellenza.
È un testo di difficile lettura, molto tecnico e poco pratico e sebbene ci doni maggior conoscenza e strumenti per comprendere un argomento specifico come l’intelligenza emotiva, siamo noi che dobbiamo sempre approfondire e testare le nozioni apprese.
Riconoscendo l’importanza del testo di Goleman, proviamo a definire cosa sia l’intelligenza emotiva in parole più semplici possibile.
L’Intelligenza Emotiva è quella competenza che ci permette di comprendere cosa avviene nel nostro organismo e nel nostro comportamento a seguito di un’emozione e, al tempo stesso, ci permette di riconoscere le emozioni negli altri.
L’intelligenza emotiva comprende, appunto, la capacità di entrare in relazione con l’altro, di riuscire a motivarlo, di spingerlo a dare il meglio. Attiene all’intelligenza emotiva anche l’empatia, che ci aiuta a comprendere i bisogni altrui e a individuare il modo giusto per sollecitare il senso di responsabilità o di autonomia.
A volte ci son persone che sono intelligentissime ma poi non riescono a relazionarsi con gli altri, perché troppo rigide o perché hanno un caratteraccio e ottengono poco dalla vita, molto meno di quanto avrebbero potuto. La maggior parte di queste persone potrebbero non conoscere l’utilità nello sviluppare la loro intelligenza emotiva.
C’è anche chi inizia ad avere questo tipo di consapevolezza e spesso si approccia all’intelligenza emotiva con superficialità, per arricchire il suo bagaglio di conoscenza, ma senza poi allenarsi veramente a questa nuova competenza.
Più avanti ti parlerò dei corsi di intelligenza emotiva, per non lasciare vuoti anche su questa modalità oggi diffusa per imparare l’intelligenza emotiva. E te lo dico io che organizzo i corsi di intelligenza emotiva certificati con Action4 Life Management School.
Tutto ciò è correlato alle nostre emozioni, ai nostri pensieri e alle nostre azioni. Le nostre abitudini e il nostro comportamento sono il risultato delle nostre decisioni e delle nostre esperienze e solo noi ne siamo i responsabili.
Ecco, quindi, che ti ho portato a conoscere un primo attivatore e un primo fattore che possono aprirti al mondo dell’intelligenza emotiva (già presente in ognuno di noi), la responsabilità. Quando ci rendiamo conto che i nostri pensieri e le emozioni che proviamo sono sotto la nostra responsabilità, abbiamo già fatto un passo da giganti.
E a proposito di responsabilità, è dovere di ciascuno di noi fare la propria parte per migliorare il futuro comune (che per forza di cose migliorerà anche il futuro di ciascun individuo); il Forum della Felicità è nato per questo e ci permette di fare la nostra parte, uniti.
Trattando il Forum i temi della Scuola, del Lavoro, della Famiglia e della Comunità, ambienti nei quali l’Intelligenza Emotiva ha un grande impatto e utilità, il 25.02.2021 terrò il webinar “Preparati al cambiamento con l’Intelligenza Emotiva”.
Pensa a un bambino o a un ragazzo:
– a casa si sente dire “non piangere”, “non fare così” quando esprime le sue emozioni meno felici;
– a scuola viene preso in giro quando piange perché, nell’accezione comune e secondo il principio che in famiglia si tende, inconsciamente e per retaggio educativo e culturale, a reprime le emozioni, “piangere è fuori luogo”;
-quando prenderà la prima cotta non saprà come manifestare i propri sentimenti e avrà il terrore di essere deriso e ferito.
Pensa a un adulto:
– al lavoro deve mostrarsi sempre “tutto d’un pezzo” per non perdere credibilità o autorevolezza;
– a casa… anche. Deve mostrarsi forte per non far preoccupare il partner o i i figli.
Anche nelle relazioni al di fuori dal contesto famigliare è regola comune non manifestare e addirittura reprimere le nostre emozioni.
Sono sicuro che ora avrai più chiara l’importanza di sviluppare la nostra Intelligenza Emotiva ed è per questo che ti invito, se ti va, a iscriverti al mio webinar cliccando QUI.
Ti aspetto!
Stefano Macrì